11/10/2025
Racconto Assalto ai boschi del Monferrato” di Maria Luisa Mosele
Un omaggio a Davide Lajolo - 5° posto Premio letterario Parole in collina 2025

Il Premio di Narrativa “Parole in Collina”, giunto alla sua terza edizione, si propone di valorizzare il territorio astigiano-alessandrino, il suo paesaggio e la sua storia, attraverso la pubblicazione dei racconti finalisti di un concorso promosso dalla Neos Edizioni, ogni anno dedicato ad un tema specifico.
Sul podio dei cinque migliori contributi raccolti nell’antologia 2025, dal titolo “Gente del Monferrato”, troviamo il racconto di Maria Luisa Mosele, “Assalto ai boschi del Monferrato”, una bella, toccante storia dedicata a Davide Lajolo.
“Il giorno in cui arrivò la notizia - si legge nel racconto - camminava lungo il sentiero diretto al bricco dei Saraceni. Il bricco dove da bambino aveva scoperto, per la prima volta, il suo ‘mare verde’, che rimase per sempre dentro di lui, anche quando la vita lo portò altrove”.
Nel rielaborare con la fantasia un momento particolare nella vita dello scrittore, Maria Luisa Mosele ricostruisce una circostanza che è parte integrante della storia di un angolo di Monferrato minacciato negli anni ‘70 da una speculazione che rischiava di snaturarne il paesaggio.
“Volevano costruire alberghi, piscine, campi da tennis...” prosegue il racconto “Questo significava distruggere gli alberi gialli in autunno e verdi in estate, le vigne vestite di tralci e di foglie, le primule e i mughetti arrampicati sulle pendici dei boschi...”.
Fu Lajolo a sollevare l’attenzione su quanto stava avvenendo, a prendere posizione contro chi era disposto ad accettare la proposta in cambio di qualche soldo, di nuove prospettive di lavoro. “Davide scrisse articoli, contattò personalità autorevoli, uomini politici e lanciò un appello all’amico scrittore Giorgio Bassani, presidente di Italia Nostra”.
Chiediamo all’autrice come è nata l’idea che sta alla base della sua storia.
«Il tema “Gente del Monferrato” mi ha subito rimandato l’immagine di Davide Lajolo. Giornalista e scrittore, nativo di Vinchio, ha narrato il fascino della Val Sarmassa nelle sue opere letterarie. Ma i suoi scritti non si limitano a una descrizione contemplativa del paesaggio, perché Lajolo esplora il legame profondo che lega la terra ai contadini. E lui si sente uno di loro: “La mia gente mi sta dentro come le piante, l’erba verde, le colline, il sole rosso al tramonto”. E quando quella terra, nella quale ha radici profonde, rischia di essere distrutta, interviene con la forza della sua grande umanità, per salvarla dalla speculazione edilizia. È il 1974. Qui sta la genesi del mio racconto, che inizia così: “Tornava sempre al suo paese, a Vinchio, Davide Lajolo.”».
Un incipit che prosegue con queste belle parole: “Vinchio è il mio nido, scriveva. Lì tutto sapeva di buono, l’aria bruciava di freschezza nei polmoni. Una terra lontana dal mare, che sembrava però richiamarlo nell’ondeggiare delle sue colline verdi. Era quello, per Davide, il mare...”.
Il racconto “Assalto ai boschi del Monferrato”, insieme agli altri finalisti pubblicati nell’Antologia di Neos Edizioni, ha il merito di averci fatto conoscere un pezzo di storia locale che rischiava di essere dimenticato e ci ha fatto apprezzare la figura di Lajolo insieme a quella degli altri 19 protagonisti evocati nei racconti, simboli di un Monferrato ricco di fascino, storia, tradizioni e cultura.
Patrizia Monzeglio