15/05/2023
Bambini filosofi
Un'esperienza didattica di Laurana Lajolo

Lo scultore Floriano Bodini, fu amico di Lajolo e iniziò a scolpire un busto quando lo scrittore era ancora in vita.
Finì il busto a cinque anni dalla morte di Davide Lajolo, lavorando a memoria e sulla scorta di alcune fotografie scattate durante le prime pose.
Il monumento fu inaugurato nel 1990 ed è collocato sulla Scalinata Davide Lajolo, nel centro di Vinchio, in una posizione panoramica tra piazza F. Vercelli e piazza S. Marco.
Il busto è in bronzo a rappresenta lo scrittore con un atteggiamento fiero e severo. Il busto è ornato in basso davanti da un ramo di alloro, segno della fama, e sulla base dietro da un tralcio di vite, segno delle radici ispiratrici della sua letteratura.
Autore di fama internazionale, nasce artisticamente nelle aule della Accademia di Brera intorno agli anni ’50, studiando con lo scultore
Francesco Messina ed aderisce al movimento artistico del realismo esistenziale, con opere ricche di vigore drammatico e comunicativo.
Egli è tra i pochissimi a artisti della generazione degli anni trenta, a praticare la ritrattistica.
L'opera che gli ha dato la maggior fama è infatti la Statua di Paolo VI, di cui ha fatto varie versioni da quella del '68 (ora nei Musei
Vaticani), forse la più bella anche per la straordinaria perizia e sensibilità con cui sono commessi i legni di chi è composta, a quelle,
pure di altissima qualità, in bronzo.
I ritratti di Bodini non si limitano mai, o quasi mai, alle sole teste, ma o sono a tutta figura, o si ergono su busti o basamenti
di complessa manifattura di oggetti inanimati o di fugurazioni allusive all'identità ed alla vita dei personaggi. Esemplari a questo
riguardo sono la Biografia inquieta di un personaggio femminile del '73-'76 che riproduce i tratti della moglie Wanda e nello stesso
ambito familiare, le varie immagini della figlia Paola.
Tra le sue opere ricordiamo inoltre il monumento a Paolo VI al Sacro Monte di Varese (1986), che come affermò lo stesso Bodini, è
una statua "ricca di simboli: Paolo VI con una mano ammonisce e con l’altra accoglie, il grande manto che scende fino a terra
ricorda il sudario, le pecore sono un po’ smarrite ed una madre protegge il suo agnellino, la tazza rovesciata ricorda la fame nel
mondo, il teschio rimanda alla morte che nelle meditazioni di questo Papa ricorre spesso, infine il mazzo di fiori è un omaggio di
un fedele verso questo grande personaggio".
Ha realizzato monumenti pubblici a Brindisi (Virgilio. 1985); a Hannover, nella piazza del parlamento (I Sette di Gottinga, 1977); a
Loreto e Rho (altari dei respettivi santuari, 1991 e 1995).
Più che ricordare i molteplici riconoscimenti alla sua carriera partita con una personale nel 1958 a Gallarate e culminata con
l'istituzione del Museo dedicatogli nel paese natale (a Milano arrivò due anni dopo la nascita, ma ««milanese», affermò più d'una
volta, non si sentì mai del tutto), vale la pena sottolineare qui il suo legame con Giovanni Battista Montini poi Paolo VI,
il pontefice tante volte ritratto anche su sollecitazione del fedele segretario particolare monsignor Pasquale Macchi.
Un rapporto quello tra papa Montini e Floriano Bodini, che per certi versi ricorda molto - senza voler fare paragoni
strettamente artistici - quello tra Giacomo Manzù e Papa Giovanni XXIII.
Scultore di Paolo VI, Floriano Bodini ha realizzato anche ritratti di Papa Giovanni: uno tra i più interessanti si
ritrova tra le sculture di Palazzo Vittone a Pinerolo, un lavoro di grande forza interiore anche grazie a un modellato
a tutto tondo colmo di contrasti chiaroscurali.
Tra gli altri lavori d'arte sacra, infine, da non dimenticare la statua di Santa Brigida di Svezia per la basilica di
San Pietro in Vaticano (199); la Porta Santa per la basilica di San Giovanni in Laterano a Roma (2000).
Floriano Bodini è morto sabato 2 Luglio 2005.
Un'esperienza didattica di Laurana Lajolo
Vinchio 16 aprile ore 15.30
Giovedì 23 marzo
Pubblicato il testo dello spettacolo teatrale
Martedì 20 dicembre 2022 – Ore 10 Polo del ‘900 – Palazzo San Celso – Corso Valdocco 4/A – Torino
Il partigiano Johnny: fonte letteraria di Claudio Pavone
Lunedì 19 dicembre alle ore 12.30 l Parco del Borbore “Emanuele Pastrone”
Betti era una leonessa generosa e creativa. Nella sua voce c’è la vita che continua insieme a noi. Laurana