13/12/2025
Natale più povero
La Stampa 13/12/2025
Come tutti gli anni ho fatto due presepi, uno campagnolo e uno africano, ma, nonostante la folla per strada, le casette dei mercatini, le luminarie, non sento un’autentica atmosfera natalizia.
Non viviamo in un periodo sereno tra armamenti e ritorni alla leva, ma quello che pesa di più è l’incertezza economica di molte famiglie, gravate da bollette e mutui. La notizia di smantellamento della Konecta e il trasferimento forzato dei dipendenti a Torino mi colpisce molto, così come la situazione dei giornalisti de La Stampa. Che Natale è per loro? Che rapporto hanno quelle aziende con i lavoratori, che protestano sperando nella solidarietà delle istituzioni? Nella nostra società comanda il profitto e non l’interesse collettivo e le decisioni aziendali non si fermano di fronte alle festività.
Che Natale è per le famiglie povere? Siamo più poveri economicamente e culturalmente. Le torri della città illuminate di rosso mi appaiono un segnale di allarme e non di gioia, mentre si fanno insistenti le sollecitazioni a consumare per far girare l’economia.
Non sarebbe più giusto garantire il salario equo, creare posti di lavoro stabili e la libera informazione, uscendo dalle statistiche fittizie sull’occupazione? Non sarebbe più giusto garantire i diritti a tutti di inclusione e non di esclusione dalla cerchia dei pochi ricchi privilegiati?
Considerazioni e domande che possono apparire retoriche, ma sono concrete e dovrebbero avere risposte, che appaiono sempre più tardive
Così a me il Natale di quest’anno mi sembra più povero di benessere e di cultura, anche se il centro è più luccicante.