26/07/2025
L'anello forte
La Stampa 26/07/2025
Molto dolore e sconforto per la sorte di Giulia, che ha commosso l’opinione pubblica in modo profondo di cui la politica ha dovuto tenere conto, non solo per lo svolgimento del dramma, ma anche per una maggiore consapevolezza diffusa della violeenza. E’ molto opportuno l’inserimento nelle materie scolastiche dell’educazione sentimentale e sessuale, visto anche il preoccupante disagio psicologico dai giovani, ma credo che non sia sufficiente. E’ indispensabile ragionare sulle trasformazioni sociali e sulla nuova dimensione pubblica e privata delle donne, che, con alti costi personali, si sono guadagnate percorsi scolastici e lavorativi e un’autonomia esistenziale, che non viene ancora pienamente riconosciuta nel quotidiano. Del resto anche molte donne di potere usano ancora sostantivi maschili per definire il proprio ruolo. Sono necessari interventi mirati nel contesto sociale, e non soltanto l’inasprimento delle misure in senso repressivo del colpevole, bisogna cambiare le convinzioni sociali perché i modelli del senso comune sono quelli del pre-valere: “valgo perché esprimo il mio potere su qualcun altro”, e ne consegue il senso di possesso del “vincitore” che non accetta fallimenti. In realtà l’uomo che vuole prevaricare è fragile rispetto alla capacità di relazione della donna. Quel modello va sconfitto, come vanno superate le disuguaglianze sociali. Le donne, alleandosi con gli uomini come hanno fatto in altri momenti e situazioni ottenendo risultati tangibili, devono riuscire a cambiare i fondamenti del potere nelle relazioni, essendo consapevoli che sono loro l’”anello forte” della comunità, anche quando sono le vittime.