Associazione Davide Lajolo Onlus

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Sul percorso del Museo contadino all’aperto

Vinchio, ore 17 - 25/08/2012

Sul percorso del Museo contadino all’aperto

Passeggiata tra le vigne del barbera dell’Itinerario letterario Al bricco dei cinquant’anni

In collaborazione con il Comune di Vinchio e la Cantina di Vinchio – Vaglio Serra.

ORE 17.00 APPUNTAMENTO AL BRICCO DI S. MICHELE , VIA NOCHE
Il bricco è quello del padre di Davide Lajolo, dove lo scrittore, quando era a Vinchio, si recava ogni giorno. A quel bricco fa riferimento per scrivere il bilancio della sua vita nel racconto “Al bricco dei cinquant’anni”, pubblicato nel libro I mé  (1977)

PRIMA FERMATA ALL’AREA  DEL MUSEO CONTADINO ALL’APERTO DEDICATA AI LAVORI DI PREPARAZIONE DELLA TERRA

CONCERTO DEI YO YO MUNDI: Munfrà*

MASSIMO BARBERO interpreta il racconto Galissia** di DAVIDE LAJOLO

MERENDA NELLA VIGNA offerta dal produttore SEVERO LAIOLO

ORE 18.00 PASSEGGIATA LUNGO LA VALLE DELLA MARTANA FINO ALLA CANTINA DI VINCHIO E VAGLIO SERRA
Percorrendo la valle si può apprezzare la biodiversità dell’ambiente costellato dalle vigne di barbera

ORE 19.00 APERITIVO CON I FAMOSI VINI DELLA CANTINA
FERMATA ALL’AREA DEL MUSEO CONTADINO ALL’APERTO DEDICATA ALLA VENDEMMIA

ORE 20.00 RITORNO IN PAESE

Si consiglia di fermare l’auto al parcheggio del cimitero all’ingresso del paese.

 

* Gli Yo Yo Mundi nel 2011 hanno elaborato un nuovo progetto, Munfrâ, che ha raccolto consensi da parte di critica e pubblico, esaurendo la prima stampa e raggiungendo anche la Francia.

Un lavoro di ricerca, approfondimenti e percorsi nella storia della loro terra, il Monferrato dal quale è scaturito un album al contempo gioioso e riflessivo, dove il ritmo giocoso delle festa si mescola ai mille colori delle stagioni, ai sapori della terra, al suono del vento profumato di mare.

Un disco che non è solo un disco ma un progetto vero e proprio che ha raccolto al suo interno ospiti illustri italiani ed internazionali tra i quali Hevia, Steve Wickham (Waterboys), Banda Osiris, Eugenio Finardi, Nabil (Radiodervish) e che vanta una prestigiosa prefazione di Paolo Conte: «Sto ascoltando dal mio Monferrato (…) questo magnifico disco degli Yo Yo Mundi dedicato a queste terre (loro e mie). Sto apprezzando la tristezza colorata che hanno queste canzoni in cui il frequente uso del tono minore (questione che riguarda l’armonia) non crea tristezza e abbandono, ma danza continua di luce e ombra. (…) gli Yo Yo hanno lavorato con eccellenti orchestrazioni che infiammano e corteggiano la scatola magica, la fisarmonica, torre di Babe e regina di Saba».

 

* Il racconto di Davide Lajolo “Il volo di Galissia”, tratto dal romanzo “Come e perché”, si rifà a un personaggio realmente vissuto a Noche, frazione di Vinchio.
Il nome Galissia fa venire alla mente che quel borgo era sulla via del pellegrinaggio per Santiago di Compostela in Galizia e che la sua denominazione prende origine dalle fontane che esistevano presso il monastero di S. Giorgio, tappa appunto per i pellegrini. Galissia era un uomo eccentrico e curioso di scienza, si era persino costruito un cannocchiale per scrutare il cielo e aveva capacità paranormali. In paese infatti si diceva che era capace di “fare la fisica” e in particolare di non fare grandinare. Tra le cose straordinarie che lo circondavano c’era anche un pavone, animale allora pressoché sconosciuto e un giorno pensò di volare dal tetto di casa sua come il suo ammiratissimo pavone.

Nel racconto l’elemento leggendario e straordinario si coniuga a un’intensa disposizione ambientalista, che caratterizza molti dei racconti di Davide Lajolo contenuti ne “I Mé” e in “Il merlo di campagna e il merlo di città” ora ripubblicati in “Cuore di terra” (Araba Fenice editore).

Massimo Barbero interpreta con passione e partecipazione lo strano personaggio, che lo ha affascinato fin dalla prima lettura.