30/12/2016
La mostra di Giuliano Vangi
La Stampa 30/12/2016
Le sculture di Giuliano Vangi, esposte a Palazzo Mazzetti, sono straordinarie per la loro corposità ed espressività e per i diversi materiali con cui sono realizzate, dal marmo all’avorio, dal rame all’oro al nichel all’acciaio. Stupefacente è la figura seduta sulla sedia di cristallo. Quelle forme scultoree, che appaiono uomini in carne ed ossa, mostrano con immediatezza e intensità la volontà dell’artista di raccontare, attraverso le posture e i gesti, la continua lotta dell’uomo contro un mondo ostile. L’arte per cambiare il mondo. Vangi, nelle sculture e nei disegni volutamente realistici, comunica emozioni di grande energia, mentre nelle figure femminili la plasticità risulta più simbolica e arcaica. Le sculture non rappresentano solo singole esperienze, ma diventano portatrici di destini universali. L’opera intitolata Sant’Anna di Stazzema commemora il massacro fatto dai nazisti nell’agosto del 1944 di un intero paese toscano e dei suoi 107 bambini e diventa l’emblema di tutti i massacri. L’artista fa parte della corrente della Nuova figurazione e un suo disegno è esposto a Palazzo Crova di Nizza Monferrato nella collezione d’arte di Davide Lajolo con altri esponenti di quella corrente come Guerreschi, Fabbri, Bodini, Vaglieri. Una mostra importante, forse più interessante di quella di anni fa quando Vangi fu maestro del Palio. L’arte può incidere sulla realtà.