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Inaugurazione dell’installazione in memoria di Remo Dovano

19/05/2023

Inaugurazione dell’installazione in memoria di Remo Dovano

ore 18 Circolo WA in corso Pietro Chiesa, Asti.

Daniele Dal Colle eseguirà una canzone ispirata all’ultima lettera di Remo a Rina, la fidanzata.

REMO DOVANO, operaio alla Way Assauto di Asti e aderente al PCI clandestino, è tra gli organizzatori degli scioperi del marzo 1943 e diventa partigiano nel novembre di quell’anno a Borgo S, Dalmazzo, rientato ad Asti entra nella SAP (squadra di azione partigiana), formazione dell’VIII Divisione Garibaldi.

Nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio del 1944 con altri tre compagni, Dario Carosso, Valerio Fresia e Pierluigi Miroglio, affigge manifesti in piazza S. Pietro per incitare a uno sciopero contro la guerra. Arrestato i militi fascisti dell’Ufficio politico investigativo gli hanno inflitto per sei ore la tortura della sete, poi lo hanno costretto per sei ore coricato a testa in giù con la spina dorsale contro lo spigolo di un tavolaccio con un peso ai piedi. Segnato dalle torture, incapace di reggersi in piedi, Remo viene messo a confronto con i tre compagni che sono stati identificati, ma Remo nega di conoscerli e si assume da solo tutta la rsponsabilità. All’alba del 4 maggio 1944 viene fucilato al poligono di tiro di Sessant, accettando la condanna con dignità e coraggio. Ha scritto la sua ultima lettera alla fidanzata. Aveva 24 anni.

A lui è intitolato il circolo aziendale Way Assauto, ora nel cortile del circolo sotto un platano centenario c’è un’installazione in sua memoria con un ingranaggio della fabbrica e con un partigiano in cammino, che indica la via.

REMO É TORNATO A CASA.

Dovano


 

"Cara Rina,
ti scrivo queste ultime parole e questa ultima lettera per dirti che ti amerò sempre come io ti ho amata e che il mio ultimo pensiero è per te, perché ti prego di conservare questa mia ultima e di perdonarmi se qualche volta ti ho fatta arrabbiare, ma non ero cattivo e tu lo sai, ma il destino è stato crudele e ci ha separati in questa vita ma ci unirà nell’altra.
Però non piangere perché oltre a tuo padre ci sarò anch’io che veglierò sulla tua felicità, perciò ti prego di essere sempre gaia e felice come lo sei sempre stata sino ad ora, solo una cosa ti voglio chiedere, di non dimenticarmi, vero? E di conseervare sempre questo mio piccolo oggetto che ti invio, e il mio ultimo pensiero sarà per te.
Chi ti ha sempre amata e ti amerà anche nella morte.
E ricordati di quel mio piccolo biglietto che ti dissi e ti scrissi prima del nostro ultimo addio.
Ti invio queste mie ultime rose rosse che si muteranno in tante gocce di sangue e ricordati che io affronto la morte con serenità.
Ti invio un mio ultimo bacio sperando che tu lo accetti come hai accettato gli altri.
Addio, tuo affezionatissimo

Remo

Ultima lettera di Reno Dovano, fucilato dai fascisti il 4 maggio 1944, pubblicata in
Ultima lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana, Mondadori, 2005

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