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Francesco Scotti Davide Lajolo: due storie di una generazione

08/05/2010

Francesco Scotti Davide Lajolo: due storie di una generazione

Laurana Lajolo al Convegno Francesco Scotti Milano, 8 maggio 2010

Francesco Scotti e Davide Lajolo avevano due anni di differenza, appartenevano a quella generazione che era cresciuta sotto la dittatura fascista, con un’esperienza di formazione opposta. Scotti, lombardo, incontra presto l’antifascismo e a Milano, mentre studia medicina, diventa un rivoluzionario di professione. Lajolo è figlio di una famiglia contadina del Monferrato, studia nei collegi salesiani e coniuga le sue ambizioni di diventare scrittore e poeta con la retorica fascista.
Ma le strade dei due, che sono protagonisti emblematici della storia italiana del Novecento, si incontrano due volte, una in modo non diretto durante la guerra di Spagna su due fronti contrapposti e l’altra di persona durante la Resistenza.

Questi eventi storici sono per entrambi fondamentali. L’esperienza delle brigate internazionali nella guerra civile spagnola e l’amore per Carmen Espanol segnano indelebilmente l’esistenza di Scotti, come quella di Lajolo è condizionata dall’aver combattuto con l’esercito italiano dalla parte dei franchisti e contro altri italiani. Su quel fronte sono nemici e mentre Scotti conferma la sua fede antifascista come combattente per una causa internazionale, Lajolo si scontra e confligge per la prima volta con un’ideologia diversa dalla sua, attraverso le voci degli altoparlanti che invitano i soldati italiani a unirsi alla causa dei repubblicani e attraverso i prigionieri che con fierezza parlano della loro appartenenza politica.

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