Associazione Davide Lajolo Onlus

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Diario

Nel ricordo di Anna Frank

27/01/2021

Nel ricordo di Anna Frank

di Laurana Lajolo

Sono i giorni della memoria dello sterminio degli ebrei nei Lager nazisti, ricorrenza molto significativa anche se non sufficiente a cancellare razzismi e fascismi ricorrenti.

Pochi giorni fa ho letto che è stato un notabile ebreo a rivelare alla Gestapo (la polizia nazista) il rifugio della famiglia ebrea di Anna Frank in una soffitta di Amsterdam, per salvare la sua vita e la sua famiglia, ma poco dopo anche loro furono deportati ad Auschwitz.
L’episodio mi ha fatto andare con la memoria a Il diario di Anna Frank, che ho letto a 12 anni appena stampato in Italia. Anna era una giovane adolescente, costretta al silenzio durante il giorno, perché nel palazzo erano aperti degli uffici, ma scriveva le sue emozioni. Teneva un diario per sentirsi ancora nel mondo e, poco prima della retata, scriveva Credo nella bontà degli uomini. Il libro mi emozionò molto e da quel momento anch’io ho tenuto un diario dei miei sentimenti.

Già prima di quella lettura avevo visto sulla scrivania di mio padre le foto dei sopravvissuti che gli Alleati avevano scattato alla liberazione dei Lager. Gli occhi spaventati dalla brutalità di quei corpi ischeletriti esprimevano l’incredulità di essere ancora vivi. Credo siano state proprio quelle immagini a rendere imprescindibile il mio rifiuto della barbarie nazista, della violenza fascista, delle guerre e di ogni forma di
razzismo.
Io sono nata in tempo di leggi razziali e sul mio atto di nascita è scritto “razza: ariana”. Quando l’ho letto la prima volta, mi sono sentita “bollata” come la sorella di una mia compagna di scuola ebrea che aveva tatuato sul braccio il numero del Lager.
Io e la mia compagna ebrea eravamo due ragazze uguali senza differenze di razza.
Ancora oggi va ricordato come si definì lo scienziato ebreo Einstein, al suo arrivo negli USA: “appartenente alla razza umana”.